Papa regnante è Onorio I. In difesa del mentovato Pontefice, contro le calunnie degli atei, dei protestanti, dei fallibilisti e dei ribelli, segnaliamo il volume «Il trionfo della Santa Sede e della Chiesa: contro gli assalti dei novatori combattuti e respinti colle stesse loro armi», di Papa Gregorio XVI (padre Cappellari), Venezia, presso Giuseppe Battaggia, anno 1832. Lo si può agevolmente scaricare da Google Book. Leggiamo il Simbolo trinitario-cristologico del Sinodo 4° di Toledo. Ritroviamo subito il principio di convergenza dei Padri: «In conformità con le Scritture divine e la dottrina che abbiamo ricevuto dai santi Padri, professiamo [.. segue il Simbolo trinitario-cristologico …]. Questa è la fede della Chiesa cattolica, questa professione di fede conserviamo e manteniamo; chi l’avrà custodita con grande fermezza, avrà la salvezza perpetua». Viene poi esposta la dottrina da tenere: «(c. 1) In conformità con le Scritture divine e la dottrina che abbiamo ricevuto dai santi Padri, professiamo che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo (sono) di una sola divinità e sostanza; credendo la Trinità nella diversità delle persone ed annunciando nella divinità l’unità, né confondiamo le persone, né separiamo la sostanza. Diciamo che il Padre non (è stato) fatto o generato da nessuno, asseriamo che il Figlio non (è stato) fatto, ma generato dal Padre, dello Spirito Santo professiamo invece che non (è stato) né creato né generato, ma procede dal Padre e dal Figlio; invece lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio e creatore di tutto, generato dalla sostanza del Padre prima dei secoli, negli ultimi tempi discese dal Padre per la redenzione del mondo, egli che mai ha cessato d’essere con il Padre; si è incarnato infatti dallo Spirito Santo e dalla santa gloriosa genitrice di Dio, la vergine Maria e solo (è) nato da essa;
lo stesso Signore Cristo Gesù, uno della santa Trinità, ha assunto senza peccato l’uomo completo in anima e carne, rimanendo ciò che era ed assumendo ciò che non era; eguale al Padre nella divinità ed inferiore al Padre nell’umanità, egli ha in un’unica persona le peculiarità di due nature; in lui infatti (sono) due nature, Dio e uomo, non però due figli e due dèi, bensì il medesimo (è) una sola persona in ambedue le nature; egli patì sofferenze e morte per la nostra salvezza, non nella forza della divinità, ma nella debolezza dell’umanità; discese negli inferi per liberare i santi che vi erano trattenuti, e dopo aver vinto la signoria della morte, è risorto; assunto poi in cielo, verrà in futuro per il giudizio dei vivi e dei morti; purificati dalla sua morte e dal suo sangue, abbiamo conseguito la remissione dei peccati, per essere risuscitati da lui nell’ultimo giorno in quella carne, nella quale ora viviamo e in quella forma in cui lo stesso Signore è risuscitato; gli uni riceveranno da lui la vita eterna per i meriti della giustizia, gli altri a causa del peccato la condanna del supplizio eterno. Questa è la fede della chiesa cattolica, questa professione di fede conserviamo e manteniamo; chi l’avrà custodita con grande fermezza, avrà la salvezza perpetua» (in «Denzinger», numero 485). L’Apocalisse di Giovanni: libro della sacra Scrittura. Afferma ancora il Sinodo: «(c. 17) L’autorità di molti sinodi ed i decreti sinodali dei santi presuli romani ascrivono il libro dell’Apocalisse all’evangelista Giovanni e stabilirono che deve essere accolto tra i libri divini. E giacché ci sono molti che non riconoscono la sua autorità e disprezzano di proclamarlo nella chiesa di Dio, chi d’ora in avanti non lo riconosce o non lo proclama nella chiesa durante la messa da Pasqua a Pentecoste, sarà scomunicato» (in «Denzinger», numero 486). Andiamo avanti ...