C’è tanto bisogno di illuminare le menti e specialmente i cuori di tanta gente che si professa cristiana, eppure non sa prendere una decisa posizione contro deviazioni anche gravi dalla legge divina e naturale, così per quel costume di concedere soverchiamente a certe false pietà che coprono con un velo tenue di misericordia l’intima malizia, quella di deviare la volontà dell’uomo, nell’ora della prova, da quello che è il sublime destino nostro, nonché la mirabile e soprannaturale funzione del dolore.
È certo che un’eutanasia esiste, la vera, la santa “eutanasia”, premio di chi ha vissuto secondo la legge di Dio, di chi ha saputo abbracciare la croce del Redentore, accettando umilmente i dolori della vita, quella santa “eutanasia” che è la morte gioiosa e serena dei Santi.
Così intesa, noi tutti la desideriamo e ad essa tendiamo; non già alla pietosa uccisione di chi non ha più speranza di salvezza umana: follia che ha solo riscontro in quell’ultra deplorevole e tremenda fuga della vita che è il suicidio.
Per noi credenti c’è poi quella considerazione importantissima che ogni minuto della vita nostra è prezioso, specialmente all’ultimo, quando grandi cose possono accadere nell’intimo della coscienza di un’anima che si prepara ad affrontare il finale rendimento dei conti, ed è proprio quando il dolore strazia ed infrange la nostra carne mortale, che più maturano i frutti della divina misericordia. Buona lettura ...