La «medicina cattolica» - come la buddista, la mussulmana o l’ebrea rispetto ai loro codici religiosi - è quella scienza che considera la medicina in rapporto ai dogmi, alla morale e alla legislazione della Chiesa Cattolica. Questi rapporti sono così stretti e obbligati, che preoccupano tanto i cattolici che gli acattolici. Voler occuparsi di medicina senza interessarsi di metafisica è così impossibile, come fare della chimica senza preoccuparsi della fisica. Per studiare alcuni problemi di chimica o di medicina si può, è vero, arbitrariamente e per comodità di studio, fare astrazione sia dalla fisica e sia dalla metafisica; ma presto viene il momento in cui è impossibile lo studio senza ricorrere alla scienza complementare.
Un tempo qualche chimico poté credere che i fenomeni chimici e i fenomeni fisici fossero di ordine diverso, e che potessero venir considerati separatamente, ma questa è una credenza ormai sorpassata. Ugualmente è per la medicina e la metafisica; è una illusione volerle separare. La medicina atea non può essere uguale alla medicina cattolica; l’accettare o negare l’esistenza dell’anima, l’esistenza di esseri soprannaturali che possono agire spiritualmente o materialmente su noi, muta la morfologia, la fisiologia, la patologia, la terapeutica, la deontologia.
In quest’opera verranno riportate più di un centinaio di Tesi e di opere didattiche usate nelle Facoltà cattoliche di medicina e centinaia di studi e di articoli pubblicati da medici cattolici sulle questioni medico-religiose. Il «Bollettino della Società medica di San Luca», nei suoi quarantanni di esistenza, contiene innumerevoli studi che riguardano questo soggetto; inoltre è assai raro sfogliare una qualunque collezione di giornali di medicina, senza incontrarvi degli articoli medico-religiosi. Fino da oggi non esisteva un’opera che desse nel suo assieme una sintesi delle questioni medico-religiose. Questa deficienza aveva una grave ripercussione sulle opere pubblicate. Certi argomenti venivano trattati con frequenza e con profondità di studio, altri invece erano completamente trascurati. Gli scrittori erano generalmente sconosciuti gli uni agli altri; e si avevano pertanto delle ripetizioni, degli errori e delle insufficienze di documentazione, cose queste che diminuivano di molto il valore delle opere, che sotto altri rapporti erano sempre molto coscienziose e degne di nota.
Da un altro lato, se i teologi si preoccupavano molto di biologia e di medicina, al punto perfino di diminuire talvolta il soprannaturale (ciò che caratterizza l'errore del modernismo) i medici avevano spesso una tendenza a discutere le questioni medico-religiose, senza la necessaria documentazione filosofica e teologica. Infine prima della guerra, la aconfessionalità dell'insegnamento ufficiale era spesso inteso nel modo seguente: era permesso cioè esporre qualsiasi teoria che negasse il soprannaturale, poiché tutti i fenomeni erano ritenuti materiali, senza alcun carattere metafisico; e non era permesso enunciare qualsiasi teoria che ammettesse il soprannaturale poiché questa aveva un carattere religioso. Di modo che le Facoltà accettavano la tesi che interpretava le guarigioni di Lourdes in modo materialista e rifiutavano quella che conteneva, come diceva un membro della commissione: «un lato sentimentale, che, benché non fosse espresso, risaltava però dall’insieme della lettura».
La guerra però diede a tutto ciò un contraccolpo, quello di maturare e di allargare gli spiriti suscettibili di esserlo, e molti capirono che la scienza consiste nello studiare i fatti e nel ricercarne le cause, qualunque possano essere. Un chimico non si ferma dinanzi ad un fenomeno chimico quando si accorge che questo è dovuto o che è causa di un fatto fisico; ugualmente un biologo non si ferma dinanzi ad un fenomeno biologico, col pretesto che dipende da una causa metafisica, soprannaturale o spirituale, o che sfocia a conseguenze di questo ordine.
Sappiamo che la scienza non si suddivide in zone chiuse, ma vaste comunicazioni devono regnare in tutti i suoi domini e specialmente nella biologia. Il nostro «Compendio» è permeato da questo concetto e cerca riparare, in certa misura, i difetti che abbiamo constatato. Inoltre dà uno sguardo generale alle questioni medico-religiose; fornisce le nozioni elementari che è indispensabile aver presente allo spirito quando si iniziano questi studi; finalmente, per mezzo delle nozioni esposte e della ricca bibliografia, apporta documentazioni e spinge gli studiosi a lavori di maggior importanza.
In questo libro non si troveranno sviluppati esaurientemente tutti gli argomenti, a questo fine sarebbe necessario un vero trattato, e neppure saranno studiate specificamente le questioni teologiche o mediche che si trovano nelle opere proprie alle due scienze; non saranno oggetto di studio le discussioni, peraltro interessanti, ma che non possono essere trattate in un sunto conciso come deve essere un Compendio; per ultimo ci siamo astenuti dall’esporre teorie o argomentazioni personali. Abbiamo esposto le questioni medico-religiose come furono risolte dagli autori competenti in teologia e in medicina, in conformità colle dottrine della Chiesa cattolica.
Dobbiamo far notare che la bibliografia, dovendo essere pienamente documentaria, contiene l'enumerazione di opere cattoliche e non cattoliche. Deve dunque venir consultata con prudenza, e le asserzioni degli autori devono venir confrontate con la dottrina cattolica e le direttive della Chiesa... Dobbiamo ancora confessare che, iniziando questo lavoro, avevamo qualche incertezza circa alcuni punti: ci pareva che le idee fondamentali religiose avessero difficoltà ad accordarsi con quelle biologiche. Questa inquietudine derivava dalla nostra ignoranza; lo studio accurato che dovemmo fare per ogni capitolo della nostra opera ci dimostrò sempre un’armonia perfetta fra la scienza medica e la scienza religiosa. Pertanto, per la nostra convinzione profonda ed assoluta, basata sulla riconosciuta ed approvata solidità dell insegnamento della Chiesa nel dominio delle scienze naturali, noi dichiariamo di ripudiare formalmente qualsiasi cosa da noi esposta, che non fosse conforme alla dottrina della Chiesa, dando la nostra adesione piena e completa alla dottrina Cattolica.
Besancon, 18 ottobre 1935. Dott. Enrico BON
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