M’immagino il sorriso birichino che illumina il tuo volto alla lettura del titolo. «Furba?! Lo sono già e come!». E ti fioriscono nella mente le marachelle combinate all’insaputa della mamma, le brillanti bugie scodellate alle compagne, la serietà composta con la quale, se studente, dopo aver marinato la scuola per combinarne qualcuna, dicevi alla professoressa «scusi tanto,… mi sentivo proprio male...». No, non è di questa furbizia di cattiva lega, che parlo, e neanche di astuzia, tanto meno di doppiezze o di imbrogli... So che in fondo li disprezzi questi mezzucci e, come le migliori giovani del novecento, ami in tutte le cose la sincerità e vuoi essere naturalmente franca e disinvolta. L’invito è piuttosto alla furbizia vera (chi è furbo non è oca), a quella furbizia che è sorella della prudenza, ma di una prudenza vigile e gioiosa a un tempo, a quella furbizia che è la caratteristica di ogni ragazza sveglia e intelligente, la quale presentandosi sulla gran scena del mondo ricca di giovinezza... e di inesperienza, fra le variopinte e insidiose strade che portano al gran mare della vita, vuol permettersi di scegliere la buona, e una volta scelta, percorrerla fino in fondo. Che bellezza sentirsi giovani, sane, leggere, libere! Che dono raro vedere tutta la vita colorata di azzurro, di rosso, di rosa! Quale fresca gioia tuffarsi in essa con l’eleganza dell’alcione che passa sfiorando l’onda marina e risale leggero verso l’azzurro cielo! Ma quante brutte sorprese per le giovinezze ignare! Quanti sogni infranti, quante spinose tristezze per le ragazze incantate che non hanno saputo o voluto guardare in faccia la realtà e mettere un po’ di prosa tra la troppa poesia del sogno! Non per spoetizzarti la vita, ma per chiarirtela, seguono queste pagine: poiché sarebbe deplorevole che l’agile volo dell’alcione si mutasse nel passetto della papera che scende a dilettarsi nel guazzo.

L’Autore

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Fatti Furba - La Donna Prudente

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A cura di CdP.