Lo stesso poi ho conosciuto un brav’uomo che aveva concentrato tutti i suoi sforzi sul celebre passo ripetuto due volte in Isaia 28,10.13: Manda remanda, manda remanda, expecta reexpecta, expecta reexpecta, modicum ibi, modicum ibi. Che significa tutto ciò? Evidentemente c’era del mistero - pensava il nostro brav’uomo - e dell’alto mistero; in quella maniera non parla un uomo, parla soltanto Dio (come se Dio parlasse appositamente per non farsi capire). E a forza di riflettere e rimuginare, egli finì per convincersi che quel passo era più o meno la chiave di tutta la Bibbia (a un dipresso come per il Cheyne il suo famoso Jerahmeel): trovava sue interferenze in tutti i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, come pure estraeva, dall’esegesi che egli ne faceva, allusioni alla rivelazione primitiva, a quella dei patriarchi e di Cristo, ai Samaritani, ai protestanti, ai modernisti, ecc. : insomma un vero emporio di verità di fede e dati di storia. Peccato che il brav’uomo, così ben intenzionato, non studiasse quelle parole alla luce del contesto! Se avesse portato, infatti, un po’ più d’attenzione al contesto, avrebbe visto che quelle parole costituiscono una citazione fatta da Isaia; costui infatti là cita la canzonetta di scherno che, per beffarsi dei suoi ammonimenti, gli recitavano quei sacerdoti e profeti, ubriachi di vino e di sidro, contro i quali egli nel contesto inveisce. Se poi il brav’uomo avesse anche saputo l’ebraico - naturalmente, non ne sapeva un’acca - avrebbe trovato molto verosimile l’ipotesi di dotti moderni, secondo cui la canzonetta schernitrice non era che un esercizio per bambini allo scopo di avvezzarli a pronunziare bene l’ebraico: e quei traviati ubriachi la recitavano contro Isaia, quasi per invitarlo a rivolgere i suoi ammonimenti a bambini ignoranti, non a loro. Premettono infatti alla canzonetta queste parole: A chi vuole egli [Isaia] insegnar dottrina? a chi farà intendere ammaestramento? A bambini slattati, divezzati dalle mammelle? Il nostro esegeta non s’accorgeva del grave pencolo a cui andava incontro con la sua esegesi: che cioè qualcuno, ascoltandolo, ripetesse contro di lui queste stesse parole.
«PUNCTA DOLENTIA», parte 4. Da Bibbia e non Bibbia, ab. G. Ricciotti, Morcelliana, Brescia, 1935. SS n° 5, p. 5